La geografia può aiutare a spiegare l’odio digitale? I dati mostrano forti associazioni tra odio online e alcune caratteristiche socioeconomiche dei posti in cui vivono gli odiatori virtuali. Alti livelli di disuguaglianza sono associati ad alti volumi di tweet di odio in Italia. Negli Stati Uniti, più è alta la disoccupazione, più aumenta l’uso di termini razzisti in rete. Questo tipo di evidenze supporta la prospettiva secondo cui per capire i comportamenti discriminatori occorre analizzare non solo chi li compie, allargando lo sguardo al contesto socioeconomico in cui avvengono.
Daria Denti, GSSI